Nella Bibbia ebraica Caino e Abele (in ebraico קין והבל‎?, Qàyin veHèvel; in arabo قابيل وهابيل‎?, Qābīl waHābīl) sono due figli di Adamo ed Eva.

Etimologia

Nel Nuovo Testamento greco ci si riferisce a Caino come "εκ του πονηρου", ovvero "dal maligno", o anche "del maligno". Molti interpretano questa traduzione come prova che Caino fosse letteralmente il figlio del serpente nel Giardino dell'Eden. Parallelamente a questa ipotesi, nella tradizione ebraica si dice che il serpente (נחש, nahash in ebraico) sia il padre di Caino.

In tutte le versioni della storia, Caino è un agricoltore e Abele un pastore. Caino viene ritratto come un peccatore e come il primo traditore della storia, assassino di suo fratello, dopo che Dio ebbe rifiutato i frutti del suo raccolto in favore degli agnelli sacrificati da Abele. Caino viene menzionato come il primogenito di Adamo ed Eva, e quindi, come dicono le sacre scritture, il primo essere umano a nascere. Abele è stato la prima vittima, il primo essere umano a morire.

La più antica versione conosciuta della narrazione viene dai Manoscritti del Mar Morto ed è risalente al I secolo a.C. La storia di Caino e Abele è presente anche in altri testi, ed è oggetto di varie interpretazioni.

Abele, in quanto prima vittima, a volte viene visto come il primo martire; Caino invece viene visto come un progenitore del male. Varie allusioni a Caino e Abele come archetipo del fratricidio sono presenti in numerosi riferimenti e racconti, attraverso l'arte medievale e altre opere d'arte classiche Shakespeareane.

Il nome Abele, in ebraico, è composto da una radice che rimanda alla parola respiro. Secondo altri deriverebbe invece dal sumerico ibila o anche dall'accadico ablu, che significa "figlio".

Il nome di Abele è stato utilizzato in molte lingue europee come nome proprio o cognome. Nella lingua inglese, verso il XVII secolo compare anche quello di Caino, grazie all'influenza dei Puritani. Contrariamente a quanto creduto il cognome McCain non significa Figlio di Caino in gaelico, ma è una contrazione (come McCann) del nome Mac Cathan, dove, in gaelico, Cathan significa guerriero, da cath, ovvero battaglia.

Caino

Per convenienza, la storia può essere considerata in due sezioni, in una l'omicidio e il motivo, nell'altra i confronti e le conseguenze.

Origini religiose sulla storia di Caino e Abele si possono trovare nella Genesi, nell'Al-Ma'ida Sūra e nella Perla di gran prezzo.

Considerazione ebraico-cristiana

Motivi

Sebbene la Bibbia designi l'invidia come causa del crimine commesso da Caino, il punto di vista di molti altri testi non biblici è differente.

Giuseppe Flavio, nel suo "Antichità Giudaiche" (Libro I:54), come motivazione di disapprovazione dei doni scrive che Dio fosse più onorato dalle cose che crescono spontaneamente secondo le leggi naturali, che non con prodotti forzati dalla natura per opera dell'astuzia e dell'avidità dell'uomo.

Il Midrash e il Conflitto di Adamo ed Eva con Satana affermano che il vero motivo fosse il desiderio delle donne.Secondo la tradizione midrashica, Caino e Abele avevano entrambi una sorella gemella che dovevano sposare. Il Midrash racconta che la sposa di Abele, Aclima, era la più bella, e che Caino non era d'accordo sul loro matrimonio. Adamo allora propose di riferire la domanda a Dio attraverso un sacrificio. Dio rifiutò il sacrificio di Caino, segno di disapprovazione del matrimonio tra lui e Aclima, e Caino uccise suo fratello in un raptus di gelosia.

Un testo extra-biblico della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, il Libro di Mosè, contiene un'interpretazione differente della storia: Caino uccise Abele come risultato di un accordo di omicidio con Satana. In seguito, Caino esclamò: «Sono libero; sicuramente i greggi di mio fratello cadono nelle mie mani» (Perla di gran prezzo, Mosè - 5,33). Secondo i mormoni, quindi, il motivo dell'assassinio è il desiderio di Caino di possedere i beni di Abele, ovvero le sue pecore.

La morte di Abele

Nel Nuovo Testamento vengono citati dei paragoni circa la morte di Abele; in Matteo 23:35, Gesù parla di Abele come giusto:

Nella Lettera agli Ebrei il sangue sparso di Abele viene accostato a quello di Gesù; sta scritto che:

Il sangue di Cristo viene considerato portatore di misericordia e di salvezza; quello di Abele invece quale sinonimo di sete di vendetta (quindi come la maledizione e il marchio di Caino).
Fede, testimonianza e salvezza sono riassunti nel concetto di Redenzione.

In merito a Caino e Abele, si esprime anche la Prima Lettera di Giovanni:

Il messaggio rinvia al Comandamento dell'amore, nella fede, nella giustizia e nella carità.

Sepoltura

Secondo la credenza sciita, Abele è sepolto nella moschea Nabi Habeel, che si trova ad ovest di Damasco, in Siria.

Confronti e conseguenze

Bibbia

Corano

L'errante

Per aver ucciso il fratello, Caino è stato condannato da Dio a viaggiare sulla terra per sempre, in maniera molto simile alle più recenti leggende dell'Olandese volante e dell'Ebreo errante.

Il tema del Caino viandante è apparso anche nel folclore mormone, nel quale viene narrato che uno dei primi leader mormoni, David W. Patten, incontrò nel Tennessee un uomo alto, dai lunghi capelli e di pelle scura, che diceva di essere Caino. Il racconto narra che Caino aveva ardentemente desiderato di morire, ma gli era stato negato questo suo desiderio, e che il suo scopo è quello di distruggere le anime degli uomini.

Nel Libro dei Giubilei è scritto che Caino si stabilì, sposò sua sorella Awan e generò un figlio, Enoch (da non confondersi con l'antenato di Noè), approssimativamente 196 anni dopo la creazione di Adamo. Caino fondò una prima città, e la chiamò Enoch, come suo figlio, costruì una casa e visse lì, finché la casa non gli crollò addosso e morì nello stesso anno della morte di Adamo.

Una leggenda medievale narra che Caino viaggiò fino ad arrivare alla Luna e si stabilì lì con una fascina di spine sulla schiena. Questa storia ebbe origine grazie alla fantasia popolare riguardo alle ombre sulla faccia della luna (ovvero i crateri). Un riferimento a questa credenza lo si può trovare nella Divina Commedia (canto XX verso 126) dove l'espressione "Caino e le spine" viene usata come sinonimo di "luna". A questa credenza è probabilmente legata la filastrocca infantile che così viene recitata (con la variante «ecco» al posto di «vedo»):

Note

Bibliografia

  • John Byron, Cain and Abel in Text and Tradition: Jewish and Christian Interpretations of the First Sibling Rivalry, Leiden, Brill, 2011.

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Caino e abele immagini e fotografie stock ad alta risoluzione Alamy

Caino e Abele

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Caino e Abele Il blog di Carlo Franza